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Marucci, Federpromm: “L’iscrizione dei ‘mediatori-influencer’ all’Enasarco non è una via percorribile”

Di Redazione - Simplybiz

venerdì, 2 Agosto 2024


“È da tempo che il presidente pro tempore di Enasarco, Alfonsino Mei, si lascia andare ad azioni di forte impatto comunicativo per far conoscere al vasto pubblico dei suoi sostenitori le varie e articolate attività intraprese, sia sul versante di rendere più corposo il numero degli iscritti alla Fondazione per avere la sostenibilità economico/finanziaria, che per il suo ruolo di fautore di liste alternative per acquisire spazi di governance nell’associazione Anasf che celebrerà il suo XII Congresso nazionale il prossimo mese di novembre. Queste iniziative hanno una ragione e una logica ben chiara: mantenere posizioni di potere nella fondazione, consolidandone il ruolo egemonico senza opposizioni interne e provare a scardinare con manovre di tipo lobbistico/partigiane i rapporti di forza interni alla storica associazione di categoria dei consulenti finanziari, l’Anasf”. Così, in una nota, Manilo Marucci, presidente della Federpromm-Uiltucs.

 

“Una dialettica, quella di Mei, che oggi  letta con la lente dei saggi conoscitori del sistema si è spostata su più assi di interessi collettivi, proprio per l’incidenza che hanno i due soggetti istituzionali, Enasarco ed Anasf, nella realtà sociale, economica  e finanziaria del Paese – aggiunge Marucci -. Si è aperto quindi un fronte di alleanze e di convergenze che presentano elementi di attenzione per gli equilibri della tenuta di sintema nei prossimi anni. 

Il fatto stesso che si voglia allargare la base delle categorie assimilabili alla figura degli agenti gli ‘influencer mediatoriì’ obbligandoli ad iscriversi alla cassa previdenziale di Enasarco dimostra che vi sono forti criticità nel sostenere gli equilibri di bilancio secondo i criteri dettati dalla normativa in vigore (legge Fornero-bilancio tecnico), visti i dati pubblicati anche recentemente sulle previsioni dei budget per gli anni 2023-2024 e 2024-2025.   

 

Come giustamente hanno fatto notare i rappresentanti dell’Associazione italiana content & digital creators alla posizione del presidente Mei, replicando anche a muso duro, la questione è di ordine non solo giuridico ma è erronea nella sua impostazione, in quanto ‘non tiene presente il variegato e altamente complesso mondo dei digital e content creators’ ed Enasarco ‘si appiattisce sul presupposto, errato, che influencer e agente di commercio siano sinonimi’. Infatti viene stabilito con una recente sentenza del Tribunale di Roma, che l’assoggettamento alla obbligatorietà ad Enasarco di tale figura professionale all’agente di commercio, stabilita ex lege dall’art.1172 c.c., non è applicabile agli influencer. Mentre appare più logica e razionale l’assoggettamento presso l’Inps, gestione separata”.

 

È necessario tenere presente, precisa la nota di Federpromm, che vi è “già stato un precedente per gli agenti e sub agenti di assicurazione nel rendere tali figure professionali iscrivibili ad Enasarco, condizione non attuata per le molteplici sentenze a favore di queste categorie”.

 

Con l’approssimarsi della scadenza della consiliatura di Enasarco, già al quarto anno della sua gestione, “saranno gli iscritti a decidere quale indirizzo sia più rispondente ai loro interessi soggettivi – conclude la nota di Federpromm – al fine di tutelare al meglio le prestazioni previdenziale della cassa”.

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