Dopo la trasformazione dell'Organismo di vigilanza sui Mediatori creditizi e Agenti in Attività Finanziaria il Coordinamento dell'area all'interno di Federpromm, aveva chiesto un incontro al presidente dell'OAM, Antonio Catricalà, per affrontare alcuni temi particolarmente delicati relativi a tutto il settore dell'intermediazione creditizia.
Incontro che si è tenuto due giorni fa, il 17 giugno, insieme al direttore generale, Federico Luchetti, e lo stesso presidente Catricalà con una delegazione di Federpromm, capeggiata dal segretario generale,Marucci, e composta dai responsabili nazionali della varie categorie rappresentate dall'organizzazione sindacale (Daniela Pascolini, coordinatore; Fabio Spalvieri, Marco Rocchi. Fabrizio Mattei, Vincenzo Morrone e Claudio Rocchi).
Tra gli argomenti posti all'attenzione dell' OAM vi è stato principalmente la richiesta di modifica al D.Lgs.n. 141 del 2010, oggi resasi necessaria per rimodulare le funzioni di vigilanza dello stesso organismo poiché la regolamentazione attuale non risponde più ai criteri e orientamenti dettati dalle nuove forme che sta e va assumendo il mercato del credito, con modificazioni strutturali sia a livello di applicazione delle nuove tecnologie, sia a livello dei servizi, che della nascita di nuove figure professionali.
È stato sottolineato infatti - come fenomeno che lascia alcuni dubbi interpretativi - come delle banche si stiano trasformando in agenzie di recupero crediti, facendo rientrare la loro operatività in un contesto operativo non regolamentato, lasciando campo libero a licenziamenti di massa di figure professionali quali gli agenti Finanziari, e questo in violazione dei contratti e della disciplina comunitaria.
Tali soggetti infatti - non più sottoposti al controllo diretto di Bankitalia ed OAM - ma solo a autorizzazione prefettizia, assumono piena libertà di azione sul mercato avvalendosi di liberi operatori, senza particolari qualifiche e/o idoneità riscontrate, tranne onorabilità ed ulteriori verifiche che esercita nei loro confronti la Prefettura.
Inoltre, i soggetti che prima erano abituati a effettuare segnalazioni, come soggetti abilitati OAM, per migliorare le loro performance di chiusura sulle posizioni Npl trattate, si troveranno a dover assicurare una continuità operativa agli intermediari con cui si interfacciavano esponendosi ed esponendo al rischio di segnalazione presso gli organi competenti, andando ad alimentare il sottobosco delle segnalazioni non autorizzate, delegittimando così gli operatori qualificati.
Altro importante quesito sottoposto all'OAM è stato quello di arginare il fenomeno legato agli "agenti immobiliari", che non avendo l'iscrizione presso l'Organismo, vengono tuttavia considerate figure di rilievo nella segnalazione ai mediatori creditizi.
Molta attenzione è stata posta dalla delegazione sindacale all'altro fenomeno - anch'esso parallelo ma con dati significativi - riguardante la trattazione del segmento delle "aste giudiziarie", dove il credito viene ceduto a probabili acquirenti di immobili esecutati.
Una realtà che con la crisi del settore immobiliare sta assumendo dimensioni notevoli (circa 370mila immobili posti in asta a fine 2018) con scarsa conoscenza da parte degli operatori creditizi, lasciando alla speculazione selvaggia affari di dimensioni considerevoli e livellando al ribasso il prezzo degli immobili liberi presenti sul mercato.
Un ulteriore problema sottoposto alla presidenza dell' OAM è stato quello di favorire le "tempistiche di cancellazione" della storicità delle esposizioni creditizie contratte da parte degli utenti finali del credito, i quali spesso si vedono "annullati come persone da ogni diritto di accesso al credito per un periodo davvero lungo" a seguito anche di una sola rata di mutuo non pagata o per una esposizione di pochi euro contratta sul proprio conto corrente.
E' stato ribadito come sia necessaria una maggiore attenzione e flessibilità da parte del mondo bancario, e non solo. Su questo Federpromm ha suggerito - anche avvalendosi dei dati pubblicati dall'osservatorio Crif sulle frodi creditizie - di aggiornare i parametri interni di valutazione, consentendo così al sistema creditizio di tornare a performare in modo diligente, non esponendosi a finestre fittizie sull’affidabilità dei clienti assunti, che vanno a peggiorare sensibilmente i dati, come è accaduto tra il 2018 e il 2017 in cui l’incremento delle frodi creditizie, nel comparto credito al consumo, è incrementato vertiginosamente.
Ma la richiesta più urgente che il sindacato ha sottoposto all'attenzione dell'Organismo è il riordino della figura dell'Agente Finanziario con l’ampliamento della figura attraverso l’immissione dell’agente plurimandatario, in aggiunta al monomandatario e al mediatore creditizio.
Un elemento resosi necessario oggi per poter offrire al potenziale cliente una gamma di servizi che siano più rispondenti alle sue esigenze e per rendere maggiormente rispondente al mercato la figura dell’agente in attività finanziaria: da qui la modifica al D.Lgs.141/2010.
Infine Federpromm, attraverso i suoi esponenti, ha ribadito l'esigenza di arrivare in tempi brevi ad un "Accordo Economico Collettivo" tra tutti gli operatori del settore dell'intermediazione creditizia che finalmente ponga le basi per una razionalizzazione di regole certe e di istituti contrattuali - sia sul piano normativo,professionale, economicoe previdenziale - che siano e sono condizione necessaria e di garanzia per dare credibilità a tutto il sistema del credito e di una maggiore trasparenza e tutela dei cittadini consumatori.
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