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Eurovita, Federpromm difende i collocatori delle polizze vi ta

WALL STREET ITALIA - di Giulia Schiro -

8 Maggio 2023

Per le polizze Eurovita non è il caso di scagliarsi contro i consulenti finanziari che, nello svolgimento della loro attività professionale si ritiene abbiano consigliato ed agito sempre nell’interesse del cliente e nel pieno rispetto della regolamentazione del settore. Il rapporto fiduciario, consolidato nel tempo, non può compromettersi per mancanza di problemi di solvibilità o di cattiva gestione della compagnia”.

Non usa mezzi termini Manlio Marucci, presidente dell’organizzazione Federpromm (la Federazione intercategoriale consulenti, promotori finanziari, operatori dei mercati finanziari, creditizi e assicurativi, affiliata Uiltucs e Uilca) per controbattere al clamore dei media e delle associazioni dei consumatori sul caso Eurovita, che sono arrivate ad ipotizzare una class action nei confronti dei collocatori delle polizze della compagnia vita. E difendere la categoria rappresentata dall’organizzazione sindacale: “dovrà essere formalmente e sostanzialmente riconosciuto il ruolo chiave riservato alla figura dei consulenti finanziari e previdenziali che, grazie al loro contributo diretto e alla loro professionalità, in questa fase è determinante nel tenere unito il rapporto fiduciario: cliente, consulente, intermediario, istituzioni”.

Il commissariamento della compagnia si sarebbe potuto evitare

Sempre senza remore, Marucci indica poi quelli che, a suo avviso, sono i punti di attenzione su cui dovrebbero focalizzarsi coloro che sono in cerca dei responsabili della situazione critica di Eurovita:

Forse un’attenzione maggiore andrebbe riservata al ruolo e alla funzione svolta dai regolatori del mercato e agli addetti al controllo interno delle specifiche attività sulle verifiche della stabilità finanziaria della compagnia, prima che venisse commissariata. Ipotizzare un intervento di ultima istanza per salvare la compagnia, anche attraverso la costituzione di un “fondo di solidarietà” come è stato proposto da più parti, per il sindacato è prematuro, considerando che vi sono tutte le risorse finanziarie ed economiche capaci di intervenire nei rispettivi ambiti di riferimento. Sicuramente prima della fine del commissariamento, fissata per il prossimo 30 giugno, saranno trovate le soluzioni migliori affinché tutti i soggetti interessati trovino la combinazione giusta per ridare credibilità al sistema assicurativo e i clienti possano serenamente esprimere la loro volontà di riscattare le proprie posizioni legate alle polizze sottoscritte o di mantenere l’investimento fino alla durata dei singoli contratti”.

Federpromm a tutela degli assicurati Eurovita

La posizione di Federpromm è sostenuta dai fatti. Per aiutare i clienti coinvolti nei vari servizi di polizze sottoscritte con Eurovita, l’organizzazione ha infatti strutturato un proprio servizio gratuito di tutela mirata, attraverso i propri legali e la collaborazione diretta dei consulenti finanziari e dei dirigenti dell’organizzazione.

Il quadro della compagnia Eurovita che ha sconvolto il panorama assicurativo in Italia sta preoccupando non poco gli operatori del settore, ma in particolare gli oltre 360mila clienti. Finora le varie proposizioni avanzate dai vari soggetti coinvolti, anche con la mediazione del Governo, non hanno prodotto risultati sufficienti a tranquillizzare gli assicurati con Eurovita. Al clima di sfiducia contribuisce il fatto che le stesse aziende interessate ad intervenire (banche, assicurazioni ed intermediari) non hanno ad oggi trovato un punto di accordo per ricapitalizzare la società, in modo da soddisfare le richieste ed aspettative dei titolari delle varie polizze, sia quelle riferite al ramo I (gestioni separate) che quelle sottoscritte del ramo III (unit linked). L’idea di Federpromm è perciò quella di intervenire davanti alle difficoltà oggettive nel trovare una soluzione politica al problema, che si spera sia raggiunta entro i termini della scadenza della gestione provvisoria affidata ad Alessandro Santoliquido sul tavolo del Governo presso il Mef. Il sindacato vuole evitare sorprese negative negli investimenti fatti, indipendentemente dall’esito delle soluzioni sul piano politico che ci auguriamo siano pienamente soddisfacenti per gli stessi investitori ed operatori professionali, mentre tutti si affannano a capire le ragioni che hanno determinato questo increscioso fenomeno, senza avere anticipato la cause oggettive che ne hanno prodotto le conseguenze, soprattutto nel non aver informato ex ante con la trasparenza dovuta il mercato e i distributori delle reali condizioni in cui versava la compagnia Eurovita e senza che gli stessi collocatori abbiano potuto dare istruzioni pienamente soddisfacenti alle varie reti dei consulenti finanziari di come comportarsi in tali condizioni”, conclude perentorio il Presidente di Federpromm.


Per salvare Eurovita scendono in campo gli advisor -Nel frattempo, per sbrogliare la matassa del salvataggio di Eurovita e dello spezzatino, negli ultimi giorni sono scesi in campo gli advisor. Le banche che hanno collocato le polizze Eurovita ai loro clienti (tra loro Sparkasse, Credem, Fideuram e Banca Fineco), e che secondo il piano di salvataggio dovranno avere un ruolo di garanzia in caso di riscatti anticipati dei clienti, hanno nominato come advisor Vitale&Co. Mentre la gestione straordinaria, guidata da Alessandro Santoliquido, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza avrebbe dato mandato a Legance e a Kitra, la nuova boutique di consulenza fondata da Giuseppe Latorre e da Fabrizio Montaruli. Ora toccherà anche alle compagnie coinvolte, ovvero Poste Italiane, Intesa Sanpaolo, Generali, Unipol e Allianz, indicare un loro advisor che dovrà sedersi al tavolo delle trattative per una manovra complessiva che dovrebbe aggirarsi intorni ai 400 milioni. Del resto è la prima volta che si prova a dividere le gestioni di una compagnia vita in cinque parti e gli aspetti tecnici da chiarire sono numerosi. Come pure, da stabilire, ci sono gli importi delle garanzie che dovranno essere offerte dalle banche e le possibili conseguenze sugli accantonamenti di capitale. Aspetti che saranno discussi in una nuova riunione già convocata nei prossimi giorni.

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