top of page
  • Immagine del redattoreRedazione Federpomm

Su Eurovita la stampa allarma i risparmiatori “dimenticando” che le polizze non sono tutte uguali

PatrimonieFinanza - By Redazione

23 Settembre 2023


Gli articoli della stampa sul caso delle perdite di Eurovita hanno creato volutamente un clima di tensione, allarmando inutilmente anche i titolari di polizze di Ramo III (unit linked).

Sul caso di Eurovita la stampa scatena la tensione di tutti i titolari di polizza, pubblicando alcuni articoli in stile allarmistico che hanno messo in evidenza le perdite di circa 1,5 miliardi di euro conseguite dalla compagnia a fine anno 2022. Di conseguenza, sugli oltre 350mila clienti che hanno investito il proprio patrimonio è sceso il panico, favorito dall’aver voluto accostare la perdita – derivante da un fatto tecnico, come vedremo – anche alle polizze di Ramo III, c.d. unit linked, che invece investono in fondi di terzi e non sarebbero toccate da tali perdite (al contrario delle polizze che investono nelle c.d. gestioni separate, di Ramo I).

Tale confusione tra Ramo I e Ramo III, pertanto, è oggi sotto accusa, e rivela come la ricerca spasmodica di notizie e contatti online porta sempre più spesso i giornalisti (e le redazioni) a non approfondire gli argomenti da trattare, rimanendo colpevolmente in superficie. Sulla vicenda è intervenuta Federpromm con una sua nota, con la quale Manlio Marucci ha esortato la stampa a fare un minimo di chiarezza interpretativa, senza provocare un effetto alone negativo che rischia di incrinare strutturalmente il rapporto fiduciario dei clienti con la nuova compagnia Cronos Vita.

Una interpretazione corretta delle situazione contabile sulle perdite registrate dal Commissario straordinario Panizza infatti è stata data dal sito di Borsa Italiana, che ha evidenziato come il criterio di contabilizzazione del valore di mercato dei miliardi di titoli di stato contenuti nelle gestioni separate di Eurovita deve necessariamente prevedere gli effetti del repentino rialzo dei tassi, e cioè il loro decremento di valore, permettendo alle compagnie azioniste di Cronos di contabilizzare ai prezzi attuali tutti gli strumenti finanziari contenuti nelle polizze che verranno trasferite da Eurovita a quest’ultima. In sostanza – come si legge nel sito di Borsa italiana – “il bilancio 2022 della compagnia è stato redatto in assenza del presupposto della continuità aziendale e dunque tutte le minusvalenze, accumulate sul comparto obbligazionario (principalmente su titoli di Stato italiani ed europei), sono state portate a conto economico”. Ed ancora: “In ogni caso, a fronte del processo di salvataggio in atto della società e dei principi utilizzati per il computo delle minusvalenze, i numeri del bilancio 2022 non devono destare preoccupazioni tra la platea dei risparmiatori che hanno sottoscritto polizze Eurovita, i cui riscatti sono comunque sospesi fino a fine ottobre”.

“Su Eurovita-Cronos – aggiunge Marucci (nella foto) – l’incontro previsto per il prossimo 26 settembre in IVASS con le varie rappresentanze delle associazioni dei consumatori è un buon segnale che manifesta un valido impegno da parte dell’autority del settore di voler accelerare le procedure tecnico-giuridiche affinché i titolari delle polizze possano capire, prima della scadenza del 31 ottobre prossimo, a quale delle compagnia all’interno della società Cronos siano assegnate le loro polizze, ma anche come avanzare sul piano formale le eventuali richieste di liquidazione o mantenimento del proprio investimento”. “In ultima analisi- conclude la nota di Federpromm – è necessario che le compagnie, le banche e gli organi di controllo definiscano senza più indugiare l’assetto del nuovo veicolo Cronos e il trasferimento delle polizze Eurovita a “prezzo di mercato”, provvedendo così a ridare fiducia a tutto il settore assicurativo ed in particolare ai 353.000 clienti di Eurovita, oggi fortemente condizionati dalla vicenda, che domani potrebbero trovarsi ad essere sottoscrittori di polizze con Intesa Vita, Generali, Unipol, Poste Vita o Allianz”.

Comments


bottom of page